Museo "Vittorio Cazzetta"

Museo La Valle Agordina

Centro minerario della Valle Imperina

L’Agordino è il “Cuore delle Dolomiti”. Offre un paesaggio variegato e valli con caratteristiche molto diverse fra loro.

Da vedere sicuramente le Miniere di Valle Imperina nel territorio di Rivamonte Agordino, luogo di incontro e di memoria storica delle attività estrattive minerarie nell’arco dei secoli e patrimonio dell’Umanità, riconosciuto dall’Unesco. Il Sentiero dei minatori è sempre percorribile, mentre i Forni Fusori ed il Centro informativo del Parco sono visitabili solo in estate.

Da visitare Gosaldo, che ospita il Monumento ed il Museo del Seggiolaio (careghetakónža), famoso anche per un particolare gergo, lo skapelamént del kónža. Un tempo
con 90 frazioni, ora, dopo l’alluvione del 1966, è piccolo paese contorniato da uno spettacolo unico, tra i Monti del Sole e le Pale di San Martino, parte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, ricco di proposte estive e invernali.

Il Museo Etnografico di La Valle Agordina è un’interessante esposizione stabile all’interno del Municipio, creata con lo scopo di preservare e promuovere la conoscenza
della storia e la cultura del paese, permettendo di notare i moltissimi cambiamenti a livello di abitazioni, coltivazione e cura del territorio.
Salendo verso nord si passa per Agordo, centro della Conca Agordina, con “Il Broi”, spazio erboso di circa un ettaro al centro del paese, dove si affacciano Villa Crotta de’ Manzoni, il Municipio ed i portici della parte storica. Seguono, procedendo per la valata, Taibon Agordino, con le pareti verticali sulla Valle di San Lucano, e Cencenighe Agordino, importante per la sua posizione e per il centro culturale Nof Filò, presso il quale si può anche visitare il museo all’aperto degli scalpellini.
Il più bel balcone dal quale si può ammirare il Civetta è sicuramente San Tomaso, a cavallo fra le valli del Biois e del Cordevole. Il Paese offre varie attrattive, tra le quali: la Chiesa con il prezioso organo Callido, il “Vaticano”, edificio risalente al XVI secolo, il Centro Astronomico con il Planetario e la Zip Line.

Vallada, con le sue sette frazioni, accoglie chi visita la Val del Biois, della quale è il primo paese e uno fra i meglio conservati nell’assetto tradizionale. Percorrendola con sguardo attento si possono conoscere molti aspetti, tuttora visibili e vivaci, del paesaggio e del carattere della montagna, ivi compresi un bel patrimonio di case antiche, affiancate a numerosi fienili, i caratteristici Tabiai. Il suo territorio e la sua gente hanno l’onore di custodire la Chiesa più antica della Valle, San Simon, monumento nazionale dal 1877 e scrigno di un’aula medioevale delicatamente dipinta negli anni 1549-1550 da Paris Bordone.

Al centro della Valle del Biois troviamo Canale d’Agordo. Di notevole interesse l’antica Pieve, citata per la prima volta in un documento del 1361 e dedicata a San Giovanni Battista. Poco distante dal centro si trova la casa natale di Papa Luciani, nato a Canale d’Agordo nel 1912 ed eletto al soglio pontificio nel 1978, e il Musal, il nuovo museo a lui dedicato. Da vedere la Casa delle Regole del 1640, il “Giardino della Memoria”, dedicato ai Caduti e Dispersi in Russia e la “Via Crucis di Papa Luciani” con 15 formelle bronzee dell’artista Franco Murer che si snoda per circa 2 km nel sentiero boschivo in direzione di Falcade.

Continuando nella Valle del Biois troviamo Caviola e Falcade, ottimi punti di partenza per trekking o escursioni in mountain bike attraverso una natura rigogliosa, dove il territorio offre anche molti punti di ristoro: da sottolineare le numerose malghe e rifugi con i piatti tipici della cucina di montagna. Da non perdere una visita alla settecentesca chiesa della Beata Vergine della Salute a Caviola; in località Molino di Falcade merita una visita lo Studio del grande scultore internazionale: il maestro Augusto Murer.

Il Museo Civico della Val Fiorentina “V. Cazzetta” è a Selva di Cadore, una splendida località turistica formata da piccoli villaggi ladini, situati a circa 1.300 metri d’altezza. Il museo raccoglie i reperti archeologici, geo-paleontologici e storici rinvenuti nella Valle e zone limitrofe, fra i quali spiccano, per la loro importanza internazionale, la sepoltura con lo “Scheletro dell’Uomo di Mondeval” risalente al VI millennio a.C. e il calco del masso del Monte Pelmetto con impresse le orme di tre diverse specie di dinosauri (le prime e più antiche in Italia). E’ inoltre possibile visitare in estate il Museo dei Vigili del Fuoco volontari. Impossibile scordarsi di Colle Santa Lucia: un angolo di paradiso da conoscere, vivere, respirare. Lo splendido paese ed il Passo Giau non possono non essere visitati.